28 maggio 2017

Design - Gli arazzi del progetto " Gardening The Trash" di Bonotto sono realizzati con materiale di scarto !

I rifiuti che abbiamo creato sono divenuti un tutt'uno con i nostri corsi d’acqua, con l’aria che respiriamo e con la nostra terra, la capacità di coltivarli e raccoglierne i frutti è un obiettivo importante.  
La storica manifattura vicentina Bonotto con il progetto “ Gardening the Trash “ vuole affrontare il futuro lanciando una prima collezione di tessuti unicamente prodotta con lo scarto di materiale plastico.


In collaborazione con Miniwiz, società di engineering e design specializzata nel riciclaggio post-consumer e nel riuso creativo, al Fuorisalone di questa primavera Bonotto ha presentato  una serie di arazzi, fiorati, mimetici e ton sur ton realizzati proprio con quello che gettiamo ogni giorno.



I due arazzi a parete proponevano delle inflorescenze e delle liane che sono modificabili al calore, diventando dettagli vivi e interattivi, con l’intenzione di creare un nuovo concetto di arazzo, capace di interagire con i fruitori del luogo e modificabile a seconda dei climi dell’umore umano, attraverso semplici strumenti.
La tecnica utilizzata è quella del fil coupé con telaio mecacanico.



Sotto la direzione artistica di Cristiano Seganfreddo il marchio italiano propone di produrre nello stesso modo e offrire prodotti d’eccellenza ricavati da ciò che è stato già consumato.
L’obiettivo di Gardening The Trash è portare il settore del fashion di lusso all'interno dell’economia circolare, in cui nulla viene buttato e tutto è possibile con un enorme vantaggio, che non è solo a favore dell’ambiente, ma un viaggio attraverso materiali dalle caratteristiche inedite.


Sfruttando questo know-how acquisito Bonotto presenterà la prima capsule collection in autunno.

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