21 marzo 2015

Design - In occasione dell'Expo un area dismessa a Milano diventerà un campo di spighe di grano!

M'RIn occasione dell’Expo 2015 grazie alla Fondazione Riccardo Catella, con il sostegno di Confagricoltura e Fondazione Nicola Trussardi fu inaugurato il progetto Land- Art firmato da Agnes Denes.
Di tutte le iniziative legate all’Expo, forse questa è quella più congrua al suo tema – Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.
Tanto per cominciare, non si cementifica nè si edifica nulla di nuovo. Per quanto temporanea e poco impattante possa essere, ogni nuova struttura è pur sempre un’impronta in più che va a segnare il territorio: invece di nutrirlo, si rischia sempre l’impoverimento.
Wheatfield parte invece dall’approccio opposto, trasformando in risorsa un’area di 5 ettari sottratta alla cittadinanza per cinquant’anni. Risorsa materiale dal valore più che altro simbolico, dal momento che si parla di coltivare un cereale al centro della dieta di tutti gli italiani. Risorsa sociale, soprattutto, perché i cittadini di Milano vengono appunto coinvolti in ogni fase evolutiva dell’opera. Dalla semina di sabato 28 febbraio, si giungerà alla raccolta del grano maturo a luglio. 
I milanesi si sono trovati a seminare grano ed erba medica nell’area dismessa di Porta Nuova, perché In questo consiste Wheatfield, l’intervento di land art originariamente concepito dall’artista “concettuale-ecologista” Agnes Denes, nata a Budapest nel 1931- un’incredibile distesa di spighe, il cui ciclo biologico si svolge tutto nel cuore di una metropoli. 
L'invito a partecipare l'ha ricevuto tutta Milano, perché l’opera vuol essere patrimonio collettivo In tutte le sue fasi.
A livello planetario si sta drammaticamente prospettando sempre di più la necessità di dover arginare il rischio di una loro insufficienza per il mantenimento della popolazione umana.Nel mondo le scorte di cereali disponibili nel 2000 erano sufficienti ad alimentare tutti gli uomini ed animali per 115 giorni; oggi queste stesse scorte sarebbero sufficienti per soli 57 giorni. Inoltre tenendo conto del maggior consumo di carne che si prevede faranno le popolazioni dei paesi emergenti (soprattutto Cina ed India), avremo bisogno di un quantitativo di cereali superiore fino a 5 volte rispetto al consumo attuale.






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